Vamos a Santiago

Mercoledì 13 settembre 2023

Oggi… giornata dura…. avventura. Abbiamo appena trovato il nostro alloggio a Oporto. Dura: abbiamo subito trovato il Ndussole Guest House dove credevamo di aver prenotato, poi invece siamo capitati al Ndussole Guest House 2. I titolari sono stati gentili a prelevarci.

Lotta con i pomelli della doccia prima di capirci qualcosa. Ora si dorme, domani a casa. Era ora!

Si racconterà di altre disavventure.

Martedì 12 settembre 2023. Nessuna tappa. Ritorno a Santiago da Fisterra.

Ebbene sì, abbiamo finito di camminare ed esiste un velo di nostalgia, ma la voglia di casa e di mettersi  a fare è maggiore.

Nottata brava all’ostello municipal. Ore 1.30: caos immondo, porte che sbattono, tonfi, luci che si accendono. Sembra che qualcuno stia tentando di chiudere il balcone con la spranga estratta che lo impediva. A mattina, quelli del piano sopra spiegano: pellegrino ubriaco, fuori orario, rientra con ostello ermeticamente chiuso. Qualcuno gli ha aperto. Rischio linciaggio.

Va beh… notte così e così. Mi sono alzato alle 6.30 assieme a Franco e Lorenzo. Sono riuscito a far casino. Amen.

Partenza alle 8.30 con pullman della Monbus… Doveva partire alle 8.20. Siamo in tanti e in fermento: ci sarà posto?

Alla fine in corriera si vedranno sedili vuoti.

Percorso a curve lungo la Costa da Morte con belle insenature. Bassa marea impressionante.

Qualche raro pellegrino con lo zaino, chiaramente reduci dal non canonico Camino dos Faros.

Lasciata la costa si punta veloci a Santiago. Alle 10.40 siamo alla fermata del bus 6A per l’aeroporto e per San Lazaro. Scendiamo e, piazzati gli zaini in reception, andiamo a mangiarci qualcosa.

Al rientro troviamo gli zaini buttati in un angolino all’esterno. All’atto di registrazione chiedo scusa alla hospitalera anche a nome degli altri. Avendoci perdonati riprende il sorriso.

Altro bus per il  centro. Visita alla tomba di S. Giacomo e abrazo alla statua del Santo sull’altare maggiore.  Che S. Giacomo porti bene a tutti.

Poi qualche mini acquisto e rientro all’ostello. Doccia, lavadora y secadora. Riposo.

Domani viaggio a Oporto per prendere l’aereo per Treviso domani l’altro.

Ah… viste e fotografate le famose Due Marie. Meglio il panettone Tre Marie.

Lunedì 11 settembre 2023. Quarta tappa: Cee – Fisterra + faro di Capo Finisterre. km 15

Tappa in riva al mare, non lunga ma con forti pendenze sia in salita che in discesa. Atlantico sempre sulla sinistra a formare un arco sabbioso. Niente bar aperti; sello ad una postazione di “soccorso” fuori dalla casa di un privato. Lavagnetta dove ho appoggiato la credenziale per timbrare zeppa d’acqua fuoriuscita dal rubinetto della tanica per il rifornimento acqua. Risultato? Grosso rischio di slavare i timbri. Amen.

Alle 10 eravamo sulla spiaggia di Langosteira a raccogliere conchiglie.

Toh un bar aperto! Colazione, ma era quasi tempo di pranzo.

Perso un blister di Coumadin….ormai è il 3°Cammino a Santiago che mi succede. Farmacia 1: eh no… non si distribuisce più il Wafarin, obbligo passare al centro medico. Faccio come mi dicono: carta di identità, tesserino sanitario, firme, moduli. Sala attesa. Mi sorpassano 1, 2, 3 utenti. Medici che vagano, che chiacchierano. È troppo! Decido di rinunciare al farmaco per 3 gg. Non è poi così male. Intanto incontro la farmacia 2:  giovani farmacisti disponibili. Risultato: Wafarin 3 mg invece che 5, da tararmi. Alla farmacista dedico un “salvatrice” entusiasta. A posto! Si può andare a mangiare. Alle 13 siamo davanti all’albergue municipal con  una lunga fila di pellegrini. Due volevano la Fisterrana, altri volevano pernottare qui, ma la hospitalera ha subito individuato i pellegrini da corriera e li ha indirizzati ad altro ostello.

Depositiamo lo zaino e subito partiamo per il faro. Leggeri, leggeri voliamo al km 0,000. Foto di rito; foto all’oceano, allo scarpone di bronzo, alla “vaca de Fisterra”, l’insieme di 2 grandi e potenti sirene usate nelle notti di tempesta e con scarsa visibilità.

Una guida spagnola, scaricata con la sua comitiva dal bus, con charme riesce a convincere un pellegrino a sloggiare, proponendosi per scattare una foto. Risultato? Noi che volevamo ripetere le foto scattate in controluce siamo rimasti a secco. Poco male. Siamo risaliti per un buon km e mezzo sul M. San Guillerme alla ricerca delle due pietre oscillanti denominate Pedras Santas. Vedere il video del risultato.

Scriveva il nobile pellegrino di lingua tedesca Erich Lassota, nel 1600, riferendosi alle due pietre:

Queste,  anche se non si riesce a smuoverle con varie coppie di buoi, si possono muovere con un dito, cosa che io stesso ho fatto.

Rientro, doccia e messa.

Domani mattina si ritorna a Santiago in bus.

Ci sentiamo. Vamos a Santiago 

Domenica 10 settembre 2023. Terza tappa: Lago – Cee. km 25,5 

Alle 6 in punto siamo in strada. Siamo in 3, assieme a Lorenzo che cammina con noi. Frontale, ondulazioni ma non salite particolari. Buon ritmo. Cielo sicurissimo  con previsioni non bellissime. Primo stop colazione a Olveiroa:  croissant ed espresso. Sello sulla credenziale e di nuovo in strada. Salita a O Logoso e Hospital. Soliti bei posti che danno pace e tranquillità. Mi mangio un bocadillo… io solo. Quindi raggiungiamo il punto di biforcazione per Muxìa o per Finisterre. Questa volta si gira per la Fine della Terra sulla via per Cee e Corcubion. La mia prima volta. Un po’ avanti fermata alla Pedra ancha, un enorme monolito rotondeggiante con incavi fatti da mano umana nella notte dei tempi.

Più avanti qualche foto alla cappella della Madonna della neve, chiaramente in veste particolare dopo il pellegrinaggio patronale di qualche settimana fa. Lunga pista sull’ altopiano e foto al Marco do Couto con l’enorme Vakner, il lupo mannaro.

Qualche km ancora e chiesetta di San Pedro Matir.

Dopo … andaderos pianeggianti con filari di castagni, fino alla discesa verticale verso l’oceano, la cui vista scatena sempre entusiasmo.

Superiamo Camiños Chans, meta prevista, per mangiare qualcosa. Telefonata per trovare un albergue. Il primo ha esaurito i posti, il secondo non dà problemi.

Solite operazioni e… ci sta anche una breve dormitina.

Passeggiata per Cee e rientro all’albergue, pronto per l’ultimo round di domani. km 0. Finito di camminare tanto.

Sabato 9 settembre 2023. Seconda tappa: Negreira – Lago. km 26,9

Come pioveva, come pioveva… Nella notte è caduta tanta di quella pioggia con tuoni e fulmini che illuminavano l’intero dormitorio dell’ostello di Negreira. E pioveva non poco anche stamattina, tanto che abbiamo posticipato la partenza alle 6.35. Pioveva ancora, ma eravamo bardati a dovere. Man mano che si procedeva calava l’intensità e pian piano restavano soltanto i goccioloni del bosco, provocati da un fresco venticello.

Salita. Alto da Pena, colazione caffè e fetta di torta e poi via di nuovo. Con noi c’è Lorenzo della provincia di Lecco, che parla volentieri con noi e che si è aggregato. Ha fatto tutta la tappa con noi fino a Lago dove si è fermato pure lui. Abbiamo mangiato un sostanzioso bocadillo a Santa Mariña, bevendo anche molto per reintegrare. Si era al km 20.

Rinvigoriti abbiamo affrontato la salita al Monte Aro da prendere sempre col dovuto rispetto. Discesona, buona per l’alluce di Franco. Arrivo al piccolo, ma efficiente albergue “Monte Aro” di Lago alle ore 14.30 circa. Solite faccende con aggiunta di lavadora e secadora a tre. Ora nuovamente il corredo è al top.

Pioverà domani? Potrebbe essere, ma andiamo avanti indomiti.

Ciao

Venerdì 8 settembre 2023. Prima tappa dell’epilogo a Finisterre: Santiago de Compostela – Negreira. km 20,6.

Tappa particolare oggi: partenza ritardata con il bus alle 7:10, arrivo in Piazza Cattedrale circa alle 7:30 e alle 7:39 eravamo già sul Cammino verso Finisterre.

Si scollina diverse volte, prima a Ponte Sarela poi verso l’Alto do Vento. Durissima per me la salita del Mar de Ovellas… oltre due chilometri di salita abbastanza pendente… con il mio peso da portarmi appresso e molto caldo. Sono arrivato a Negreira con un po’ di crisi di fame e voglia di bere qualcosa di ghiacciato. Mangiato e ben bevuto: menù del dia. Qualche acquisto in città per la cena e per domani, quindi all’albergue municipal dove l’hospitalero ci ha presi un po’ in giro, dicendoci che erano finiti tutti i posti a basso sui letti a castello. Poi la bella sorpresa di avere tutti i letti singoli senza intralci; belle camerate; tutto ben curato.

Domani mattina tentiamo i 26 km, in modo tale da tenere gli ultimi 11-12 km per avere una mezza giornata abbondante a Finisterre. Vediamo se arriviamo a Lago o se ci dobbiamo fermare a Santa Mariña a 20 km di distanza da qua.

Ora si sta bene con l’arietta fresca. Sono le sette ma il sole è ancora alto, essendoci quasi due ore di fuso orario non contemplate dalla Spagna che utilizza il nostro stesso orario.

Vamos a Finisterre Ciao a tutti

Giovedì 7 settembre 2023. Undicesima tappa: Farabello – Santiago de Compostela. km 15

 

Finalmente è arrivato il giorno che si aspetta fin dall’inizio. Lo si aspetta con ansia; si fanno anche meno km per concedere qualche ora in più alla visita della città e, quando si entra nella periferia, sembra di andare più veloci. Periferia… comunque per parecchi tratti siamo stati nel verde. Come al solito, ci sono anche le salite.

Il bollettino medico passa in secondo piano per la soddisfazione di essere alla meta.

Siamo partiti alle ore 6:15 e siamo arrivati alle 11 circa. 

Foto di rito con Luca che ci ha accompagnato per quasi tutta la tappa. Lui è un ragazzo di Seriate – Bergamo – e lo abbiamo visto per la prima volta ieri sera all’ostello. Sta facendo tappe di oltre 30 km e domani sarà sul cammino verso Finisterre e Muxía.

Abbiamo scattato foto singole e di coppia, di me e Franco che abbiamo viaggiato per 240 km condividendo alti e bassi del percorso e non dico soltanto alti e bassi in senso fisico ma anche in quello metafisico: sopportazioni varie, insonnia, eccetera, eccetera.

Siamo stati a ritirare la Compostela. Non eravamo neanche male in posizione perché siamo entrati subito col numero 168 e 169 della mattinata. E pensare che stamattina mi sono svegliato bruscamente per il rumore provocato dalla porta dell’albergue che si chiudeva. Qualcuno tentava di entrare nei primi 20 per scroccare il pranzo del Parador in piazza cattedrale.

Depositati gli zaini negli armadietti di sicurezza dell’Oficina del Peregrino. 

Ritirati Compostela e certificato di distanza, abbiamo riposto gli zaini per essere più liberi di camminare e abbiamo gironzolato fino alla piazza do Obradorio, incontrando qualche viso noto.

Abbiamo partecipato alla Messa del Pellegrino di mezzogiorno e abbiamo avuto anche la sorpresa finale del botafumeiro sponsorizzato da una signora inglese che voleva onorare nostro Signore con l’incenso. Abbiamo mangiato un menù del dia soddisfacente e poi, recuperate le mochilas abbiamo preso il bus per San Lazaro dove c’è l’albergue pubblico. Siamo arrivati alle 14:30 e stranamente non c’era tanta gente, mentre fuori sfilava ininterrotta la processione dei pellegrini provenienti dal Francese e dagli altri cammini che vi confluiscono.

Solite cose poi, con in più la ricerca di qualcosa da mangiare per la sera e qualche soldino dal bancomat. Non siamo impegnatissimi questa sera, ma abbiamo deciso di ripartire già domani mattina in direzione Finisterre. Faremo il cammino in quattro tappe senza forzare troppo. Poi si rientrerà a casa… per riposare o per lavorare?

Motto da stasera: Vamos a Finisterre. Ciao a tutti.

Mercoledì 6 settembre 2023. Decima tappa: Valga – Farabello. km 22

Anche oggi tappa non eccessivamente interessante, a parte la città di Padron che si incontra dopo 10 km dalla partenza. La prima parte è fatta di tanti saliscendi in paesini e tra i boschi. Giungiamo a Padron verso le 8:40: un buon caffè e una brioche. Ci fermiamo davanti alla chiesa di Santiago a Padron, in attesa che aprano le porte, ma l’orario di apertura, alle ore 10:00, ci risulta troppo in là. Proviamo ad aspettare, aggiungendo il “pellegrinaggio” in salita alla chiesa del Santiaguiño do Monte. Bella anche questa come chiesa, ma chiusa. Decidiamo: si va avanti, niente sello nella parrocchiale (peccato perderci la Pedronía e la visita al Pedron, la pietra a cui, nella tradizione, i due discepoli di San Giacomo legarono la loro barca per sbarcare in Galizia il corpo decapitato del santo).
In alternativa abbiamo fatto il sello all’ufficio postale di fronte alla chiesa e poi abbiamo continuato, senza poter farci rilasciare la Pedronía, il certificato che attesta la peregrinazione sui luoghi della traslazione del corpo di Santiago, dopo lo sbarco in Galizia.
Altri chilometri di saliscendi con due belle chiese romaniche a Escravitude (sello) e si continua la passeggiata.
Ci siamo fermati ad un bar circa 1,5 km dall’ostello per consumare un menù del pellegrino ottimo e abbondante…
Giunti a Farabello, solite cose: letto da fare, doccia, chiacchierata e riposino. Pomeriggio di lettura e riposo. Domani si arriva a Santiago. Bollettino medico: tutto sotto controllo seppure con dolorini vari per tutti e due i pellegrini. Vamos a Santiago. Ci arriveremo domani mattina, poi, strada facendo, ci organizzeremo. Pensiamo di andare all’ostello della giunta galiziana a San Lazzaro. Vi faremo sapere.
Saludos

Martedì 5 settembre 2023. Nona tappa: Portela Barro – Valga. km 23 

Certamente non è facile mettersi in testa di partire, quando sul tetto in lamiera della nostra camerata di colchones si sentiva la pioggia cadere fitta e rumorosa. Abbiamo tergiversato un po’ prima di alzarci, ma poi, fatta colazione in ostello, ci siamo avviati. Erano le 6.45, record di ritardo del nostro cammino, e fortunatamente, a parte qualche gocciolina vagante, per un bel pezzo siamo stati tranquilli pur avendo la mantellina a portata di mano. Poi qualche piovasco c’è stato. L’oscurità dura un bel po’ anche dopo le 8:00. 

La pista su cui si cammina è abbastanza buona con alcune belle salite. Ricordarsi comunque che, come nella vita, anche nel cammino di Santiago ci sono sempre su e giù. 

Niente di particolare da segnalare e vedrete anche dalle poche foto che ho scattato, che non è stata0 non particolarmente significativa, ma solo una tappa di transito. Siamo arrivati a Valga sul mezzogiorno e mezzo; abbiamo mangiato un bocadillo al bar qui di fronte e poi siamo venuti all’ostello… primi due arrivati. Non c’era nemmeno l’hospitalera che è arrivata con mezz’ora di ritardo sulla tabella esposta e si è comportata molto duramente,  scorbutica e, se non proprio scortese, quasi c’eravamo. Ci ha assegnato i letti, lanciando i sacchetti con le lenzuola in malo modo sul letto. Alle nostre domande è sempre stata burbera, ma va bene così. 

Siamo in mezzo alla campagna tagliata a metà da una strada di buona percorrenza e qualche volta il rumore disturba un po’

La camerata è bella e abbastanza ampia (non ho visto quella al piano superire); i letti a castello sono bassi e noi che siamo sulla brandina sotto dobbiamo  stare attenti a non battere la testa quando ci alziamo. Bisogna comunque essere contenti.

Siamo in buona compagnia: alcuni dei pellegrini li conosciamo già dai giorni scorsi, come per esempio, i due bravi compañeros spagnoli, anzi catalani, o, come si dichiarano loro, di nazionalità catalana – spagnola, l’uno, e catalana – catalana, l’altro… simpatici.

Dopo la doccia e la messa a punto di tutto il nostro “armadio”, pure in previsione di pioggia,  siamo stati a fare un po’ di spesa in un bar che ha generi alimentari ed altro… poca cosa, tutto utile per i pellegrini. Adesso aspettiamo sera, chiacchierando con questo o con quello o riposando sul letto. 

In aggiunta al resoconto di oggi, devo aggiungere anche due parole in favore della cena comunitaria a donativo di ieri sera. Era poca cosa e semplice, sul piano culinario (sopa al cavolo nero con qualche altra verdura, uova lesse e banane come frutta) ma significativa nel rapporto tra noi pellegrini (10 nazinalità). 

Io mi sono limitato alla sopa per dormire meglio. comunque è stato difficile dormire con il materasso che sprofondava quasi fino a terra, ma tutto fatto la pioggia incessante della notte ha favorito il sonno.

Rafael y Jacob, catalanes

Lunedì 4 settembre. Ottava tappa: Arcade – Barro Portela. km 22,5

La giornata dei pellegrini inizia alle ore 6:20 circa e di buona lena ci mettiamo in marcia verso Sanpaio, famoso per il suo bel ponte medioevale a più arcate sul Rio Verdugo alla foce sulla Ria di Vigo. Il buio non consente foto. 

Perdiamo un attimino la strada e ci arrampichiamo nei vicoli del paese, uscendone poi per prendere un viottolo di montagna, probabilmente una strada romana o medievale di collegamento, lastricata con grossi sassi rotondi accostati, ma, naturalmente, sconnessi, vista l’età dell’opera. Si riconoscono i due binari scavati dalle ruote dei carri. 

Si sale in continuazione e io risulto leggermente sofferente, mentre Franco ha il suo buon passo. 

Il labirinto di una zona umida, in cui seguiamo il corso ad anse di un piccolo ruscello (Rio Tomeza), ci fa fare qualche centinaio di metri in più del dovuto.

Cammina e cammina… giungiamo anche a Pontevedra per infilarci nel primo bar. Sono ormai le undici. 

Acquisto d’acqua; riflessioni davanti al bancomat;  preghiera e sello alla chiesa della Madonna Pellegrina. Poi di nuovo via di corsa (si fa per dire) verso un bel ponte. 

Appena prima del ponte, sulla destra, si incontra un cippo miliare romano originale in situ. Abbandonata la città, seguiamo una buona pista in terra battuta con interruzioni sull’asfalto fino alla nostra meta odierna, l’ostello di Barro, un po’ alternativo, ma sicuramente ospitale, visti i tanti pellegrini ospitati.

La prenotazione di questa mattina è servita soltanto per farci avere un posto su colchon, vale a dire su materasso a terra. Però si sta bene e per questo non ci viene richiesto il costo dell’ospitalità, ma soltanto una donazione. A donativo anche la cena di questa sera e la colazione di domani mattina.

Saluti a tutti. 

Vamos a Santiago!