La giornata dei pellegrini inizia alle ore 6:20 circa e di buona lena ci mettiamo in marcia verso Sanpaio, famoso per il suo bel ponte medioevale a più arcate sul Rio Verdugo alla foce sulla Ria di Vigo. Il buio non consente foto. 

Perdiamo un attimino la strada e ci arrampichiamo nei vicoli del paese, uscendone poi per prendere un viottolo di montagna, probabilmente una strada romana o medievale di collegamento, lastricata con grossi sassi rotondi accostati, ma, naturalmente, sconnessi, vista l’età dell’opera. Si riconoscono i due binari scavati dalle ruote dei carri. 

Si sale in continuazione e io risulto leggermente sofferente, mentre Franco ha il suo buon passo. 

Il labirinto di una zona umida, in cui seguiamo il corso ad anse di un piccolo ruscello (Rio Tomeza), ci fa fare qualche centinaio di metri in più del dovuto.

Cammina e cammina… giungiamo anche a Pontevedra per infilarci nel primo bar. Sono ormai le undici. 

Acquisto d’acqua; riflessioni davanti al bancomat;  preghiera e sello alla chiesa della Madonna Pellegrina. Poi di nuovo via di corsa (si fa per dire) verso un bel ponte. 

Appena prima del ponte, sulla destra, si incontra un cippo miliare romano originale in situ. Abbandonata la città, seguiamo una buona pista in terra battuta con interruzioni sull’asfalto fino alla nostra meta odierna, l’ostello di Barro, un po’ alternativo, ma sicuramente ospitale, visti i tanti pellegrini ospitati.

La prenotazione di questa mattina è servita soltanto per farci avere un posto su colchon, vale a dire su materasso a terra. Però si sta bene e per questo non ci viene richiesto il costo dell’ospitalità, ma soltanto una donazione. A donativo anche la cena di questa sera e la colazione di domani mattina.

Saluti a tutti. 

Vamos a Santiago!