Vamos a Santiago

Domenica 3 settembre 2023. Settima tappa: O Porriño – Arcade. km 23 

Partenza poco prima delle sei: siamo nel buio pesto, a parte qualche luce della città; per il resto ci affidiamo alla frontale per infilarci nei numerosi vicoli che ci conducono verso nord. All’uscita della città c’è una variante per evitare il rumore dell’autostrada sottostante e scegliamo di girare a sinistra, abbandonando la pista rettilinea. I nostri passi seguono la strada asfaltata con qualche boschetto a lato e soprattutto con numerose salite che mi mettono un po’ alla prova. Franco continua imperterrito con il suo passo,  soffrendo però per le parecchie discese molto pronunciate e il suo alluce continua a essere dolente, nonostante le cure. Si passa per qualche paesello; luci che si accendono con il sensore di presenza, bar completamente chiusi anche dopo le ore 8:00. E le chiese? Qualche scampanio, ma perlopiù chiuse pure loro. Le messe domenicali qui le celebrano a mezzogiorno. Noi siamo stati alla messa prefestiva a O Porriño. Raggiunta la chiesetta di Santiaguiño sono finite le salite e cominciano le rampe in asfalto in discesa, molto pendenti, che ci conducono a Redondela, punto di congiunzione di cammini. Caffè con brioche al primo bar; parlato con una pellegrina spagnola che proveniva dalla Senda Litoral. Anche lei mi diceva di preferire il cammino francese e il suo clima. Di nuovo avanti per viuzze e strade sempre asfaltate, finché per un buon tratto riusciamo a camminare sulla terra battuta e proseguiamo veloci verso la meta. In una breve discesa, poco dopo aver intravisto tra gli alberi l’insenatura del mare e lo sbocco del fiume nell’Atlantico, ci viene incontro una sorpresona: un pellegrino che prosegue in direzione Fatima. Veramente bello scoprire che il giovanotto che ci stava di fronte non era altro che un Andrea di Valstagna del Canale del Brenta. Partito il 9 maggio da casa sua, ha percorso diversi cammini in Francia, allacciandosi poi al Cammino del Nord fino a Santiago e poi a Finisterre e a Muxía, con relativo ritorno a Santiago, per poi svoltare verso sud in direzione di Fatima, per proseguire quindi fino a Lisbona. Lo ho praticamente ingaggiato per una serata de I giovedì del Pellegrino. Nel bell’albergue ci si fa la doccia; si rimette a posto lo zaino e io mi sono fatto anche una piccola dormitina di un quarto d’ora, ristoratrice. Ora non ci resta che riposare per riprendere domani mattina per fare una ventina di km. Scattato poche foto. A parte il discorso buio ma non si é visto niente di interessante. Nella seconda parte qualche goccia d’acqua di poco conto, niente mantelline, niente giacca antipioggia, niente coprizaino. 

Bollettino medico leggermente variato: io comincio a sentire un leggero mal di schiena e Franco è alle prese con il suo ditone che lo tormenta. Un salutone a tutti. Vamos a Santiago.

Sabato 2 settembre 2023. Sesta tappa: Paços – O Porriño. km 26.5

Partenza: ore 5.45

Arrivo: ore 15.00

Lunga tappa, per la prima parte nel bosco, in un secondo tempo con qualche ruscello a fianco, sinceramente piacevole. Non ci sono state salite di rilievo e l’unica grossa, anzi grossissima, difficoltà è stata quella di sopportare il tratto finale in zona industriale, tratto scelto per necessità di trovare un bar o un ristorante per poter mangiare qualcosina, per avere un po’ di forza. Il rettifilo finale è durato chilometri su chilometri e siamo giunti veramente stremati mentalmente al primo ostello che era già strapieno ed aveva a disposizione solo un posto. Ci siamo rivolti ad un altro albergue ed ora siamo alloggiati in uno scompartimento da quattro posti. Io sono sul letto sotto e Franco sopra a dominare la situazione.

Il bollettino medico è praticamente invariato da ieri, ma per Franco si nota un leggero gonfiore all’alluce destro. Problemi da pellegrino! 

A mezzogiorno abbiamo pappato un buon bocadillo: io con pomodoro e prosciutto crudo, Franco con pomodoro e tortilla. Abbiamo passato le due belle città contrapposte sul fiume Miño, prima Valenza do Minho e poi Tui. Foto rituale sulla linea di confine tra Portogallo e Spagna, quasi al centro del ponte e foto anche davanti al cartello che segnala l’inizio della Spagna.

Tantissimi pellegrini in questo primo tratto spagnolo visto che proprio da queste parti c’è il centesimo chilometro da noi superato. Ora siamo a 99 km da Santiago. 

Mi sa che da domani bisognerà cominciare a prenotare se ci sono soltanto ostelli privati ad arrivo tappa e pensare di andare subito all’albergue municipal, quando arriviamo. 

Ora le tappe dovrebbero essere tutte sui 22-23 km… almeno così a naso.

Va beh, per oggi basta; guardatevi un po’ le foto.

Ciao a tutti.

Vamos a Santiago

P.S: mi dispiace che le foto abbiano il mio nome sotto. Dipende da qualche spunta messa chissà dove. Cercherò di rimediare.

Venerdì 1° settembre 2023. Quinta tappa: Ponte de Lima– Paços. Km 27.4

Questa è stata una tappa di salite; raggiunta la cima Coppi di 400 m con una ascesa abbastanza impegnativa in certi punti, ma tutto fatto siamo riusciti a scollinare indenni per arrivare poi fino a Paços. 

Ieri sera triste sorpresa: l’ostello dei 23 km risultava chiuso e riaprirà soltanto il 4 settembre, per cui abbiamo optato per una soluzione più lunga, mantenendo comunque il prezzo per il pernottamento abbordabile: €18.

Abbiamo fatto due soste panino una alle ore 10:00 e un’altra alle ore 13:00 a 2 km dall’arrivo. 

Dispiace aver abbandonato gli amici italiani che probabilmente si fermavano a Rubiaes, cosa che in un primo tempo avevamo ventilato anche noi, a 17 km da Ponte de Lima.

Siamo arrivati davanti all’ostello di Rubiaes alle 11 e abbiamo deciso di continuare.

Domani se tutto va bene… forse pioverà… Ppuntiamo a O Porriño; altri 28 km da qui però la tappa sarà quasi completamente pianeggiante. 

Siamo in un bell’ostello. Tra l’altro viene organizzata una cena comunitaria a donazione con tutti gli ospiti presenti. La coppia che gestisce l’albergue ha due bambini, la mamma è tedesca e il papà invece è portoghese, due bravi giovani imprenditori. I bambini crescono  con due lingue.

Devo segnalare un tratto splendido con un ponte romano e con una zona d’acqua di cascatelle, canaletti, ecc. Il gorgogliare dell’acqua accompagnava i nostri passi con un suono tranquillizzante. Due pellegrini simpaticoni, spagnoli, ci hanno fatto delle foto nel “quadro” con la cornice in acciaio corten, come delle Gioconde. Non siamo proprio così, ma insomma … su e giù. 

Altra nota: in cima all’Alto da Portela Grande, cima Coppi, c’erano gli alberi … pini… visibilmente feriti, con una porticina sulla corteccia, da cui doveva uscire la resina, raccolta poi in speciali recipienti. Ne abbiamo visto solo uno, doppio, dimenticato probabilmente. La resina serve per ricavare la trementina come base di vernici e per la l’acquaragia o altri diluenti. Gli alberi sono leggermente sofferenti.

Si comincia a fare qualche amicizia; ci siamo congedati dagli amici italiani e anche da un amico spagnolo che proprio oggi raggiungeva Valenza do Minho. Diceva che avrebbe abbandonato il cammino perché c’è troppa gente e confusione. Peccato ci era simpatico.

Bollettino medico: Franco problemi ad un alluce dolorante, specialmente in discesa, io, indolenzimento polpaccio destro e il mio peso da portarmi in salita.

Giovedì 31 agosto 2023. Quarta tappa: Portela de Tamel – Ponte de Lima. km 23.5

Anche questa mattina partenza presto: ore 5:20; l’arrivo a Ponte de Lima l’orologio ce lo dava alle 11:55 con l’albergo dei Pellegrini che apriva alle ore 15:00. 

La giornata di cammino è volata via con un po’ di fatica e con il sole delle ore centrali del giorno abbastanza cocente pur con temperature che raggiungevano al massimo i 29 gradi. Il procedere è stato alquanto altalenante, nel senso che tante piccole salite con qualche errore di percorso lo segnavano un po’ di fatica. Chiese e bar chiusi come ormai siamo soliti trovare e siamo riusciti a mangiare una baguette con formaggio e prosciutto crudo verso le 10:30.  

Qualche vigneto, ma soprattutto tanto mais lungo il percorso che si snodava tra paesini mal indicati  e senza le tabelle col nome.

Alla fine sul lungofiume del Lima con un po’ d’ombra e qualche panchina abbiamo fatto passare un po’ di tempo e ci siamo rilassati togliendoci scarpe e calzini e chiacchierando.

Veramente bello l’ambiente del fiume… curato, con uno sbarramento a sassi che provoca tante cascatelle. Sopra lo sbarramento invece si nota una superficie piatta con acqua limpidissima che scorre lentamente. Canoe e ragazzi che fanno il bagno magari con l’acqua intorbidita sotto il ponte. Veramente è una bella sensazione fotografare quelle scene soprattutto perché sono contornate dal ponte, in parte romano e in parte di epoca romanica… bellissimo da vedere con i suoi numerosi fori. Praticamente la città prende il nome dal ponte e dal fiume. 

Di là dal ponte si trova l’albergo del pellegrino, costruzione un po’ datata, ma con i servizi in regola: si dorme in brandine singole di legno nel sottotetto mansardato. 

Lavato la biancheria per avere qualche calzino e maglietta in più a disposizione.

Il pranzo l’abbiamo fatto verso l’una una- una e un quarto, in città, mangiando dei piatti unici con diverse cosucce. Soddisfatto. Per questa sera di menù ci sarà soloqualche pesca. Sono nel giardinetto della lavanderia in attesa che si asciughino per lo meno le magliette, poi passerò a vedere il resto com’è. 

Ormai per la seconda serata siamo assieme a due italiani di Salerno simpaticissimi e Asia una ragazza di Zero Branco, che fa il Cammino portoghese per poi ritornare a Porto a studiare all’università.

La curiosità è che praticamente si è imbarcata con il nostro stesso aereo domenica e ha alloggiato sempre negli stessi nostri ostelli,  ma con lei abbiamo parlato soltanto ieri sera.

Ho incrociato anche l’americana del tumore alla mammella, contenta perché riusciva a camminare bene. 

Franco segnala qualche problemino per il momento ancora sotto controllo, però domani vedremo sul campo la lunghezza della tappa per non peggiorare magari le cose.

Saluti a tutti; fate il tifo che noi…… Vamos a Santiago

Mercoledì 30 agosto 2023. Terza tappa: Pedra Furada – Portela de Tamel. km 19,5

Partenza alle ore 5:30 e arrivo alle 11:55. Non tantissimi chilometri ma tappa comunque esigente nella parte finale per la salita costante di 5 km. Per il resto piacevole passeggiatal nel bosco con il profumo degli Eucalipti e con la loro voce sussurrante ad accompagnarci.

Ancora tratti molto lunghi con la pavimentazione a cubetti di porfido, massaggiapiedi per eccellenza.

Fermata per un toast ed un tè quindi via nuovamente su strade che talvolta diventavano anche polverose con il passaggio di qualche trattore o trebbiamais che sollevava un polverone irrespirabile.

Si cominciano a vedere numerosi pellegrini e poi si scopre il perché dell’aumento: molti hanno fatto gran parte della prima tappa con l’aiuto della metropolitana, come “spudoratamente consigliato” da qualche guida. Noi comunque siamo orgogliosi di esserci sciroppati anche quel noioso tratto di strada.

Tra i tanti pellegrini si nota una presenza massiccia di americani, di qualche raro tedesco e questa sera anche di due pellegrini di Salerno.

Prima di arrivare a Portela di Tamel abbiamo fatto un po’ di spesa e mi sono riacquistato un pezzo di sapone e una spugnetta da bagno perché ho dimenticato all’ostello di Vairão quelli con cui sono partito. Amen.

Non era nemmeno segnalato nelle guide un grosso magazzino all’ingrosso che vende pure al dettaglio senza problemi.

Acquisto di frutta e di una buona coca-cola fresca da frigo0 subito ingollata e toccasana per una buona salita finale.

Proprio qui al magazzino ho “parlato” con un’americana simpatica che alla domanda mia, fatta un po’ con gesti e con qualche parola di spagnolo, mi ha risposto di non essere abbastanza in forma perché lo zaino le dava fastidio alla mammella dove era stata operata; le ho chiesto sempre con la stessa “lingua” se le cose in questo momento andassero nel verso giusto… naturalmente meno complicata la domanda…. mi ha risposto di no al che le ho fatto un cenno di affetto con la mano e le ho augurato buona fortuna. Penso che in questi giorni la rivedremo.

L’ostello di Portela di Tamel è bello e sembrerebbe anche comodo e funzionale; naturalmente c’è la componente notturna che fa la differenza nella percezione del bello. Speriamo bene! C’è anche bisogno di riposare tranquilli.

Statemi bene e guardate le foto. Ricordatevi di cliccare il link al centro della pagina.

Forse dopo faccio una leggera modifica che possa aiutare chi vuole vedere le foto.

Saluti a tutti… simpatia e…

Vamos a Santiago

Martedì 29 agosto 2023. Seconda Vairão – Pedra Furada. km 20

Partenza presto come quasi ormai di abitudine: alle ore 5:30 siamo per strada.

Arrivo a Pedra Furada a mezzogiorno meno 10, troppo in anticipo per l’apertura dell’ostello previsto alle 14.30. Samo andati più avanti per un chilometro alla ricerca di poter mangiare qualcosa. La casa offriva riso pollo alla griglia, patatine fritte, due foglie di insalata e uno spicchio di pomodoro, mezzo litro d’acqua minerale. In più mi sono preso una birra piccola. Costo dell’operazione 7 euro e 50.

Sul percorso ci siamo fermati per il solito momento colazione: the e brioche €1,70. Nel buio iniziale non c’era praticamente niente da vedere. Mi è mancata solo una fotografia del ponte romanico a San Miguel dos Arcos.

Per il resto tutto liscio: saliscendi inizialmente su cubetti di porfido e poi per un buon tratto in terra battuta polverosa tra campi di mais. Niente di particolare da segnalare, se non il profumo degli eucalipti che ormai la fanno da padroni nei piccoli boschi lungo il percorso.

Affaticati, io in particolar modo, ma si va tranquillamente avanti. Si cominciano a rivedere pellegrini conosciuti prima.

Da segnalare il super ostello di Pedra Furada, inaugurato l’anno scorso e a donativo con lavatrice e asciugatrice gratuite; dotato di cucina, macchinetta per la distribuzione di bevande e brioche, eccetera, eccetera. Bello. Distese di campi coltivati a mais e strade percorse da grossi trattori con rimorchi stracarichi di ceroso.

Sole e caldo però con un bel venticello che aiuta.

Saluti.

Ah, dimenticavo Pedra Furada ha una bella chiesetta in restauro dedicata a santa Leocaldia.

Narra la leggenda che la santa sarebbe stata sepolta viva, ma si oppose alla morte che la ghermiva e con la forza di tutte le sue virtù, alzò la testa e bucò la pesante pietra posta sulla sua tomba. Quella stessa pietra, che era la copertura della tomba, si trova ora accanto alla chiesa di Pedra Furada.

E per tradizione popolare (almeno fino agli anni ’60) tutte le ragazze che riuscivano a superare il buco della pietra avrebbero facilmente trovato marito!

Lunedì 28 agosto 2023. Tappa 1: Porto – Vairão. Km 24

Partenza ore 5.30 – arrivo ore 13.00 circa.

Tappa di periferia di grande città che dà un po’ di paranoia da traffico; pochi marciapiedi e si cammina su selciato a sanpietrini massaggiapiedi. Pit stop alle ore 11:45 per paninazzo e birra… Benissimo.

Continuazione fino all’albergue del monastero di Vairão. Io sono un po’ stanco e noto la mancanza di allenamento. Franco è stanco, ma perché non ha dormito la notte passata.Qui ci sono letti singoli e docce e WC a sufficienza. Euro 10 per il pernottamento.

Noticine:

  • Questa mattina in ostello abbiamo fatto un po’ di casino per prepararci alla partenza. Evidentemente non siamo ancora organizzati con gli zaini e il loro contenuto.
  • Timbro, sello o carimbo che dir si voglia a Gião. Sulla sinistra, prima di entrare in paese, bella teca fatta di propria mano da un artigiano locale con un piccolo catenaccio che permette di aprire la porticina. All’interno: timbro legato a un catenella e tampone. A fianco jn pianale in legno ricoperto a mo’ di piano di scrivania. Ero contento di onorare l’idea di quel signore.
  • Da Seren giunge notizia della morte di Claudio Colmanet. Per lui una preghiera sulle strade per Santiago.
  • Una preghiera anche per lo “zio” Raffaello che un anno, proprio mentre ero sul Cammino Aragonese, ci ha lasciati. Ho un bel ricordo di lui che, per i miei 40 anni, mi regalò una “bagolina” – viene da baculum, latino= bastone, bordone – con il campanello da bici incorporato, assieme all’augurio di andare a Santiago. Il primo cammino però lo feci ben 12 anni dopo. Ma un augurio è sempre un augurio. Un sorriso per lo “zio” Raffaello e vamos a Santiago!

Treviso – Porto. Domenica 27 agosto 2023

Eccoci qua! Si riparte verso Santiago. Questa volta sono con Franco. Biglietto di andata per Porto. 240 km e ritorno a casa. O ci avventureremo anche verso Finisterre? Si vedrà. Biglietto di ritorno ancora da prenotare. Ci penseremo. Bisogna pur pensare a chi è rimasto a casa e ha bisogno.

Solo due note sulla giornata, visto che per ben due volte mi si è cancellato l’articolo. Aabbiamo fatto un po’ di giri per Porto e abbiamo messo i nostri primi timbri sulla credenziale. Interessante giretto nella zona della Cattedrale, con visita a pagamento della chiesa e passeggiata lungo la riva destra del Duero. Mangiato pochino e rientrati all’ostello presto per poter mettere a posto lo zaino in preparazione alla prima tappa di domani e per farci la doccia. Saluti a tutti; guardatevi le foto.

Domani scriverò di più.

Venerdì 7 ottobre. Ultima giornata intera a Santiago

Giornata strana oggi: sono andato quasi subito a Santiago; era ancora abbastanza buio. Ho fatto un po’ di colazione e alle 9:30 c’era la messa, prima messa del pellegrino, e alla fine hanno utilizzato anche il Botafumeiro, cosa strana per la prima mattinata. Non è un granché, a dir la verità, ma è sempre emozionante vedere questo enorme incensiere penzolarti sopra la testa, accompagnato dalle note dell’inno di Santiago con l’accompagnamento dell’organo con i registri ad ancia, trombe da battaglia (che escono orizzontali dal somiere) e tromboni.

Altro breve giretto per il centro della città; ho comprato qualche souvenir… per i nipoti, soprattutto. 

Sono rientrato a San Lazaro; ho riposato e poi sono ripartito di nuovo per Santiago: altra visita in cattedrale. Pochissima gente che visita la tomba, mentre sono tantissimi quelli in giro per la città.

Ho mangiato un petto di pollo e un po’ di insalata e sono rientrato.

Domani mattina alle ore 7.30 volevo andare a messa, ma mi sconsigliano di fare partenze in bus troppo ravvicinate al volo di rientro. Insomma, così va bene: domani penso solo al volo e rientro a casa. 

Voi state bene.

Non ho fatto foto e mi dispiace. Ve ne mostro solo due, riprese in Praza do Obradoiro, per fermare nell’obiettivo tutta la gente che c’era.

Oggi sul mezzogiorno, davanti all’albergue, dove sono di stanza, frotte di pellegrini: era una processione interminabile e senza soluzione di continuità… troppa gente…, troppa gente, ma va bene così.

Non vi mando il video del Botafumeiro perché dovrei stare lì a montarlo e non mi do sicuramente il tempo questa sera. Ciao, ciao!

Qualcosa di ieri e qualcosa di oggi (5-6 ottobre)

Allora… Relazione di ieri… dovuta.

Niente di particolare; passaggio in mezzo ai boschi di quercia, misti a pini.

Dove la fa da padrone l’eucalipto, i pini scompaiono sommersi dall’altezza della pianta importata. Muri a sassi sui lati per sentieri… nel bosco, che servono per schivare le strade asfaltate. Ci si inoltra nella Galizia degli hórreos, sempre molto frequenti; qualche bella chiesetta… un paio nel buio.

Camminata agile e senza tanti problemi. Dopo aver visto San Martiño de Ozon, raggiunto il culmine della salita, si arriva improvvisamente davanti all’oceano della Riia di Camariñas… Bello; è una visione che ti rende pace. Ancora un po’ di camminata su e giù in direzione di Muxía e di colpo mi viene mal di schiena. Comincio a camminare piegato; il dolore si acuisce; mi fermo a mangiare un buon bocadillo e poi riparto a fatica. Gli ultimi 4-5 km sono stati veramente penosi; sono arrivato all’albergue all’una meno 10 e, quando è arrivato l’ospitalero, ero solo. Mi sono scelto un buon posto e poi sono andato a farmi un giretto assieme a un amico italiano, Maurizio. Ritornato, riparto, dopo un’ora di riposo, per la messa. Sulla sponda dell’oceano ho “visitato” le pietre sante… Le ondate dell’oceano in burrasca e il lavoro degli uomini per rimettere in sesto la povera Pedra de Abalar l’hanno resa fragile fragile: un pezzo è nel sagreto della chiesa de la Virgen de la Barca. Rimane poco della pietra originale.

La messa l’ha celebrata un parroco di 93 anni… in gambissima… 

Poi si va a nanna. 

La tappa era iniziata alle 6:10 ed è terminata alle ore 13:00.

L’hospitalero, tenuto conto del mio mal di schiena, mi aveva proposto di rimanere lì una seconda notte, dopo essermi fatto visitare al centro medico, ma visto che la Tachipirina 1000 fa subito effetto, ho deciso di rientrare con la corriera delle quindici… a Santiago. 

Ieri mattina non mi sembrava vero di poter dormire un po’ più a lungo, ma ieri sera un americano un po’ svamp…, di quelli che fanno yoga e 100.000 altre cose strane, dopo aver fatto un paio di ore appollaiato sul letto a castello dell’altra fila di letti, per osservare tutti gli altri, verso mezzanotte è calato al basso ed è venuto nel letto vicino al mio, buttando vestiti e altro sul letto sopra, mentre, sotto, aveva messo un bastone e asciugamani a mo’ di tendina; ha lavorato per quasi un’ora a svestirsi e a rivestirsi, giocando funambolicamente con la luce de la frontale, finché non si è deciso ad entrare nel sacco a pelo.

Questa mattina alle 7:00 era ancora in branda a russare e non mi è parso vero di poter fare, sorridendo, un po’ di caos per disturbarlo. Mi sa che si sarà alzato ben dopo le 8:00 tassative per lasciare l’albergue. 

Alle 8 ero in giro per Muxía; ho fatto colazione finché non si è fatto chiaro. Dopo mi sono studiato un po’ Muxìa, le pietre monumentali, il Camiño e il Monte Corpiño, dove sono salito per fare foto panoramiche. Tutto bello ed entusiasmante. Alle 13.00 sono andato all’ostello a recuperare lo zaino. Ancora chiacchierata con l’ottimo hospitalero che stava facendo l’accoglienza dei peregrinos. Ho assistito anche alla fermezza con cui mandava agli ostelli privati più di un pellegrino, arrivato in bus o in taxi senza I timbri sulla credenziale. Si riconoscono al volo.

Ore 15 00: calca alla fermata del bus per prendersi il posto per Santiago. Comunque ci stiamo tutti senza problemi. Arrivo a Santiago alle 17.00. Altro bus per San Lazaro, dove ho trovato un posto per oggi e anche per domani.

Domani giretto per Santiago e sabato aereo. Sono contento di tornare a casa a dare una mano.

Ciao gente,  a domani.

Ex voto alla Virgen de la Barca
La pietra 0.00 di Muxía
Non sono capace di fare i selfie
Dal Monte Corpiño
Dal Monte Corpiño
Dal Monte Corpiño
La Pedra do Perello. La “sala del piccolo demonio”
In lontananza la Pedra do Perello
Faro di Muxìa
Si aspetta il bus