Prevista una tappa lunghetta, a rasentare i 30 km. Ed invece oggi mi fermo dopo 13 km, a meno di 600 km da Santiago. Piccoli segni me lo consigliano: dopo stitichezza per 3 gg, oggi diarrea poco gestibile. Fuga nei vigneti. Inoltre piccolo segnale di pressione bassa. Dopo una colazione un po’ forzata a Navarrete, visita alla bellissima chiesa con un immenso retablo barocco ricoperto da foglie d’oro, mi trovo in paese l’albergue municipal per poi fare il turista. Doccia, riposino pomeridiano. Al centro medico, al supermercato, in farmacia. La dottoressa con cui ho parlato mi ha ordinato bustine idratanti contro la diarrea. Anche se ho questo inconveniente sto comunque bene…
Ho pensato di fare 15 km in meno per riposare e non rischiare tracolli. In sé vado bene, ma cercare in velocità un posto nascosto tra i cespugli… che non ci sono… non è sempre dignitoso. Poi calo di pressione o di zuccheri. Per oggi meglio accontentarsi.
Domani se sto bene riparto… Vado ad Azofra, 22 km.
Questa mattina sono partito in contemporanea con un ragazzo romeno senza zaino. Tra GPS e tabelle andavamo veloci. Pur essendo sul Cammino – così indicava il GPS – siamo finiti nella corsia di emergenza dell’autostrada. Scavalcato il guardrail abbiamo seguito il sentiero per salire verso Navarrete. Siccome lui aveva il suo bel passo, l’ho invitato a seguire il proprio ritmo. Via come un jet. Più rivisto. La salita verso lo scavallamento per Navarrete me la ricordavo più ripida. Sono stati fatto grandi lavori: sovrapassi, ecc. Anche il toro di Osborne me lo ricordavo più piccolo. Fine tappa in centro a Navarrete. Ultimi saluti ai 3-4 pellegrini che conoscevo.
Ieri sera Josep, il mio amico pittore rapido e compagno/guida sull’aragonese, che ho rivisto a Logroño, mi consigliava una seria visita alla chiesa di Navarrete e di apporvi il timbro alla credenziale. Fatto! So che lui mi legge. Salutoni a lui e a tutti. Vamos a Santiago… più lentamente. Ciao.